Saranno passati quasi quindici anni dall'ultima volta. Rimasi senza lavoro, era il 2004, avevo già fatto qualche mese al giornale, mi chiamavano per le sostituzioni estive.
Comunque abitavo al centro e già mi colpivano i tanti turisti che passeggiavano tra via Toledo e il lungomare (non era ancora liberato) . Provai, mi misi a dipingere dei Vesuvi in eruzione, chi è che non lo ha fatto almeno una volta eh eh eh. Fatto sta che cominciai a stare in strada e ci fu chi volle appendere il mio Vesuvio in casa. Chissà queste persone dove sono oggi e quali appartamenti ospitano i mei quadri. I social non c'erano ancora o quantomeno era davvero l'inizio ed io non pensavo a farmi lasciare una mail o chiedere una foto della parete dedicata. Comunque oggi sono di nuovo senza lavoro e ci riprovo. La mia tecnica è cambiata nel frattempo, amo i manifesti strappati, le pagine dei quotidiani, il riassemblaggio delle immagini. Insomma decollage e collage unita all'acrilico quando è necessario. Non più solo "'a muntagna", il Vesuvio per i napoletani, ma una cronaca dai muri di Napoli: Il magma, il caos e la convivenza tra popoli diversi. Ai turisti infatti spiego che quello che vedono sulla tela è molto più di una fotografia della città: è essa stessa pezzo di città. Ci ho messo 1 anno prima di decidermi ma poi ho preso le tele e sono sceso. Centro storico e lungomare. La strada mi ha accolto bene e ho capito che chiuso ogni giorno in quattro mura si muore... Oggi Il mio nuovo ufficio è il sole, ricevo like dal vivo e l'algoritmo lo scelgo io;) Dario Gaipa.
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